Gli esami di quest’anno sono stati motivo di grande emozione per tutti noi.
Innanzi tutto, perché, dopo due anni, sono tornate le prove scritte (sì, lo so ragazzi: voi ne avreste fatto volentieri a meno, ma fidatevi di chi vi dice che un giorno ne apprezzerete l’importanza!).
E poi perché, dopo due anni, abbiamo finalmente potuto lavorare come piace a noi, riaprendo di nuovo le porte di Traumph ai piccoli gruppi.
Per venti giorni, c’è stato un gran fermento nella nostra sede, in Piazza Bortolo Belotti 43; un via vai di ragazzi di III media, con le loro tesine sotto al braccio, e liceali alle prese con i nodi tematici, che altro non sono che uno spunto per i tanto temuti collegamenti interdisciplinari.
Li abbiamo seguiti, li abbiamo incoraggiati, li abbiamo spronati, li abbiamo stressati e li abbiamo messi sotto pressione.
Li abbiamo ascoltati, li abbiamo consolati, li abbiamo motivati.
Li abbiamo accompagnati e li abbiamo visti spiccare il volo, sicuri e desiderosi di dimostrare il lavoro svolto.
Che la sensazione di liberazione e la soddisfazione per avercela fatta vi accompagni per sempre… fino al prossimo traguardo!
E noi, noi adulti, noi che ci siamo “licenziati”, diplomati, laureati dopo un regolare e quasi noiosamente monotono ciclo di studi, non avremo mai veramente la percezione di cosa hanno provato questi ragazzi.
Quando ci troveremo a parlare degli “ESAMI” del triennio 2020-2022, facciamolo con un pizzico di umiltà e profonda ammirazione